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Tavolara

Tavolara

Il punto di riunione dei trekkers, il massiccio di granito sullo sfondo

Per quanto la Sardegna offra in gran copia isole ed arcipelaghi di ogni consistenza, dimensione e varietà, questa è davvero unica o potremmo dire dotata di peculiarità assolute e molteplici.
Trovatemi voi un’isola dove si possa fare trekking base ed avanzato, incontrare cerniotte a 5 metri d’acqua, dove ci sia una base sottomarina di sommergibili, dove la storia narra di un suo re
riconosciuto anche dalla corona d’Inghilterra, dove vi sono vie d’arrampicata in ferrata e quando si arriva in cima (la più alta delle isole sarde) si domina la costa per decine e decine di km, dove
le immersioni sono gratificate da relitti e fondali meravigliosi, con spiagge e ridossi perfetti, con verdissima macchia mediterranea.
Tavolara è tutto questo, se con un certo distacco dal turismo vivace e rumoroso, è possibile avvicinarsi ai suoi tesori e alle sue leggende, custoditi con isolana eleganza.
Perchè quella della base sottomarina nucleare, cui ci si doveva tenere alla larghissima, è una bella storiella che è andata avanti con innocente simpatia per anni, ma si tratta “semplicemente” di
una base di relay VLF e meteomarina NATO, che occupa la punta est dell’isola, comunque una zona interdetta.
Ed anche, quelle del suo monarca, con un fondo di verità evidentemente, che pare ebbe dai reali Savoia il titolo di re dell’isola, da re a re si direbbe, qualifica degna anche di interesse presso i
Windsor….. gran belle storie, presumibilmente leggende, ma noi siamo qui per l’isola e questo è un “pacchetto” romantico che impreziosisce la medesima. Comunque stiamo parlando di un re
povero che viveva di pesca e di poche risorse isolane, ma il turismo ha portato risorse, ed ancora oggi il ristorante che l’ “erede” ha avviato sull’isola è perfettamente funzionante ed è la struttura
ricettiva principale dell’isola, sul lembo occidentale a semiluna, di roccia e spiaggia occidentale.
L’isola è incredibile, la lingua di terra in cui si arriva è la sede della piccola comunità, è la base di partenza del trekking avanzato o addirittura la salita in ferrata. Granito puro, come la Sardegna
sa nobilmente offrire, si alza fino a 565 m. Lungo il periplo, fondali entusiasmanti per i sub, dove il pesce, quello vero, sale a basse profondità.
L’isola esce fuori prepotente dalle profondità, cigli e secche si alternano di continuo, pinneggiando verso lo scoglio di Molarotto un relitto di un mercantile affondato durante la guerra che,
avvicinandosi, con le centine ancora all’insù e contro-luce, ricorda l’astronave maledetta di “Alien”.
Se credete nella fusione cromatica, il verde dell’isola si confonde con il verde della baia (andate a quella a nord, il contrasto ma anche la saldatura dei colori è pazzesca) e così potrete trovare un
luogo dove si crea, naturalmente, un quadro armonico.
E’ stata l’episodio di un giorno, la gita in mezzo all’estate o forse la destinazione che avreste sempre sognato?
Nessuno risposta, ahinoi troppo impegnativa.
Di sicuro, la natura qui ci ricorda che cosa significa andare per scogli e terre emerse. L’insularità del cuore.

L’isola di Tavolara, lato di sud-ovest